L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) classifica l’alcol fra le droghe; è una droga giuridicamente legale ma è una sostanza molto tossica per la cellula epatica, più di molte droghe illegali, ed è causa di una dipendenza il cui grado è superiore rispetto alle droghe più conosciute.
Il problema dell’alcol è particolarmente delicato nella fase dell’adolescenza e della giovane età. Infatti, sotto i 16 anni di età, gli enzimi in grado di “digerire” l’alcol sono completamente assenti; arrivano a maturazione verso i 21 anni di età. Nelle donne ed in alcune etnie (orientali) questi enzimi sono geneticamente meno efficaci e quindi l’alcol può dare danni maggiori. Soprattutto in queste categorie l’assunzione di forti quantità di alcol (> 4 gr./litro) comporta il rischio di intossicazione acuta e di come etilico, con potenziali complicazioni molto pericolose, fino all’arresto cardiocircolatorio e respiratorio se non si interviene con cure di emergenza in Pronto Soccorso.
I danni da alcol non si riferiscono solo al fegato, ma anche all’intero sistema digerente ed al sistema nervoso con disturbi cognitivi, danni spesso cronici e predisposizione allo sviluppo di tumori in età adulta. Questi rischi sono aumentati con l’avvento di un nuovo modo di bere, il “binge-drinking”, termine utilizzato per indicare il bere alcolici e super alcolici in quantità intossicanti, fino a stare male, per il puro e semplice desiderio di ubriacarsi, di “sballarsi”; convenzionalmente, ci si riferisce al binge-drinking quando si consumano 6 o più bicchieri di bevande alcoliche, anche diverse, in una singola occasione e in un tempo ristretto.
Da recenti dati della nostra Regione (Eupolis) del 2016, il 13% gli adolescenti maschi tende ad avere comportamenti a rischio nell’uso di alcol (binge-drinking) contro il 5% delle ragazze, e circa il 60% degli adolescenti consumano bevande alcoliche fuori pasto. Da una ricerca nazionale del 2017 (Osservatorio Permanente sui Giovani e l’Alcool, Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza e Laboratorio Adolescenza) svolta su quasi 2000 ragazzi di terza medi, più del 35% beve sostanze alcoliche, indipendentemente dal piacere e dal gusto, ma per “trasgredire, sballare ed adeguarsi al gruppo”. Il 33% degli intervistati si è ubriacato almeno una volta. E ciò nonostante il divieto di legge di vendere alcolici a minori di 18 anni e del codice di procedura penale del 2012 che vieta espressamente di somministrare bevande alcoliche e introduce pesanti ammende per i trasgressori.
Alla luce di questa drammatica situazione che mette a rischio la salute ed il comportamento dei nostri giovani, il Rotary Club Milano Sempione, in collaborazione con AIDD (Associazione Italiana contro la Diffusione del Disagio Giovanile) ha deciso di promuovere una iniziativa di sensibilizzazione, informazione ed educazione sanitaria mirata alla conoscenza dei rischi dell’uso e dell’abuso di alcol nei giovani.
Tale progetto multimediale si compone di un cortometraggio, realizzato sotto l’egida del Club, di una presentazione con i principali dati e le più importanti problematiche sanitarie all’abuso di alcol, nonché ad un programma di diffusione nelle scuole secondarie di 1° e 2° grado, rivolto ai giovani ed alle loro famiglie, con la collaborazione dei docenti delle scuole, dei membri del Rotary e dell’AIDD ed il sostegno dell’Ufficio Scolastico Regionale.
Il progetto, dopo una fase sperimentale, entrerà nella piattaforma informatica educazionale del Distretto Metropolitano di Milano 2041, con la possibilità da parte degli Istituti Scolastici cittadini di prelevare il materiale didattico educazionale per svolgere attività di formazione scolastica per i ragazzi.
Alla presenza del Sindaco di Sanremo Alberto Biancheri e del Comandante della Guardia Costiera Pierpaolo Danieli, il Presidente della Lega Navale di Sanremo Ulrico Martinelli e il Presidente del RC Milano Sempione Piero Aliprandi hanno celebrato il varo della deriva Hansa 303. Siamo felici che il nostro Club abbia potuto contribuire a realizzare un importante progetto di abbattimento delle barriere architettoniche, dando l'opportunità concreta a tanti ragazzi di provare e imparare l'Arte del Navigare.
L’esperienza di un’uscita in barca a vela è un’esperienza altamente appagante come chi ben sa chi ha provato almeno una volta ad uscire da un porto, alzare le vele e lasciare che il vento le porti. E non importa la dimensione della barca, da una piccola deriva ad una grande barca oceanica, la sensazione non cambia, il silenzio, il vento nelle vele, lo sciabordio del mare sullo scafo sono gli stessi. Anzi, se volessimo dirla tutta, le sensazioni sono molto più forti su una piccola barca, il rapporto con le forze della natura è immediato e vicinissimo. Vedere e sentire il mare dall’alto di una grande nave da crociera è cosa ben diversa dai pochi centimetri che ci separano quando siamo su una piccola barca, una deriva, come quelle, tanto per intenderci, che vediamo quando siamo in spiaggia.
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